venerdì 8 maggio 2009

PROGRAMMA ELETTORALE LEGA NORD PER IL COMUNE DI REGGIO EMILIA


Egregi elettrici ed elettori,

per rendere migliore il Paese di domani è importante costruire insieme il nostro Comune oggi.

Diritto alla vita, al lavoro, a costruire una famiglia, ad una scuola libera, ad un ambiente pulito: sono questi i nostri valori fondamentali.
Parole antiche ma sempre attuali perchè riguardanti i principi originari della democrazia e le tappe fondamentali dello sviluppo della persona.
Non c'è politica senza passione per il bene comune, senza un'identità espressa e visibile, senza un progetto ed una proposta.

Occorre una riflessione culturale e politica che non sia penosa ripetizione di slogan ma dura fatica di studio competente, di rigore culturale, di capacità di guardare lontano.

Con questi obbiettivi offriamo il nostro contributo come occasione per indicare una prospettiva di futuro per Reggio Emilia.

Le prossime elezioni amministrative del 6 e 7 giugno possono -e devono- rappresentare, quindi, la vera svolta per la città di Reggio Emilia.
I cinque anni appena trascorsi sono stati bocciati dalla stragrande maggioranza dei cittadini, specie sui temi dove è stata la discrezionalità politica a dettare l'agire del sindaco uscente e dalla sua maggioranza.

E' proprio da qui, dai temi inerenti il sociale, in particolare le rinnovate esigenze delle nostre famiglie, la viabilità, la sicurezza che siamo partiti per costruire un programma politico in grado di rispondere alle reali esigenze degli abitanti reggiani.
I punti cardine che ci spingono a giocare questa sfida, consapevoli di essere in possesso degli elementi necessari a calamitare il consenso sul nostro candidato a sindaco Angelo Alessandri e sul suo programma, sono essenzialmente questi: una STRATEGIA socio-economica che tuteli e aiuti in primis i reggiani; il CORAGGIO delle scelte da operare per rilanciare la città; la PASSIONE per rimettere in moto l'entusiasmo e la partecipazione; L'AMORE per Reggio e per i suoi cittadini.

LA FAMIGLIA E LA PERSONA AL CENTRO DELL'AZIONE AMMINISTRATIVA

L'istituzione familiare rappresenta il pilastro su cui si fondano le comunità locali, il sistema educativo, il benessere sociale ed economico, il contenimento delle forme di bisogno legate alle fasi stesse della vita.
Il nostro programma le riconosce il ruolo insostituibile di primo ammortizzatore sociale ed in quanto tale fonda la propria azione politica sul sostegno alla famiglia.
La stessa Costituzione esplicita "i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio" (art.29), fissa "il dovere e diritto dei genitori di mantenere, istruire ed educare i figli"(art.30), dichiara che "la Repubblica agevola con misure economiche ed altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose"(art.31).
La prima libertà, quella che rappresenta il fondamento su cui costruire le altre, è la libertà di nascere e crescere in una famiglia: essa evoca immediatamente il diritto alla vita, nel pieno rispetto della tradizione religiosa della nostra città.
Intervenire sulla famiglia, sulla tutela dell'istituzione fondata sul matrimonio, sulle problematiche ad essa legate, vuole dire quindi intervenire anche sulla società.
Il sostegno alle responsabilità familiari non è una politica di settore, quanto piuttosto il risultato di una molteplicità di interventi che riconoscono alla famiglia il ruolo di vero e proprio attore di sistema.
Dobbiamo dunque individuare gli interventi che oggi possono concretamente incidere per sostenere una realtà, quella familiare appunto, che mai come in questi anni ha vissuto una crisi così profonda e servono quindi, interventi concreti per far sì che la famiglia si senta realizzata e percepisca la missione attribuitele dalla Carta Costituzionale.

Sono assolutamente necessari tutti quei provvedimenti che possono essere di sostegno alle giovani coppie nel formare una famiglia e alla famiglia stessa nella generazione dei figli.
Il sistema dei servizi sociali deve rivolgere la sua attenzione al nucleo familiare, oltre che alla persona, tendendo a responsabilizzare e a coinvolgere la famiglia e la rete parentale, attivandola rispetto ai bisogni specifici dei propri membri.
Agli enti locali secondo il principio della sussidiarietà verticale, va riconosciuto, con opportuni stanziamenti nei bilanci di previsione, il pieno ruolo amministrativo degli interventi a favore della famiglia; il Comune ha inoltre il compito di valorizzare al massimo, in ottemperanza al principio di sussidiarietà orizzontale, il ruolo delle famiglie associate e del privato sociale.

Alcune azioni fondamentali:

- Istituzione di un contributo economico per i nuovi nati, cittadini italiani e con adeguati presupposti di residenza sul territorio del Comune di Reggio Emilia da parte dei genitori;

- L'apertura di uno sportello della Famiglia, con l'incarico di dare risposte dirette ai cittadini in relazione a specifiche problematiche, oltre alla possibiltà di mettere in cantiere iniziative di vario genere volto al supporto delle famiglie;

- realizzazione di programmi d'intervento che attuano la cosiddetta "Banca Etica", per realizzare progetti di microcredito alle famiglie meno abbienti e ai giovani.
Il Comune potrebbe essere il garante nei confronti delle banche eroganti i prestiti agevolati.

LA CASA

E' in continuo aumento l'allontanamento dei Reggiani dalla città verso comuni limitrofi e le periferie cittadine; tutto questo è causato da molteplici fattori: inquinamento, insicurezza,traffico, costo delle case, invivibilità dei quartieri, ecc; è nostra volontà cercare di intervenire in maniera efficace per risolvere questo fenomeno, per non perdere i reggiani.
Per questo abbiamo progettato i seguenti interventi:

- è necessario che il regolamento di assegnazione delle case pubbliche favorisca i residenti nel Comune di Reggio Emilia da un maggior numero di anni, con particolare attenzione alle famiglie numerose e a chi lavora nel territorio del Comune di Reggio Emilia ma è residente fuori Comune;

- è necessario un grosso intervento di controllo degli inquilini per individuare e sfrattare irregolari, sub-affittuari e morosi;

- per le famiglie in difficoltà, numerose e/o indigenti serve un intervento di sussidio garantendo sempre la priorità ai cittadini Italiani residenti a Reggio Emilia da un maggior numero di anni;

- va fatto inoltre un serio controllo per verificare l'eventuale cessazione o modifica delle situazioni di urgenza sociale ed economica che hanno determinato il diritto all'alloggio;

- è indispensabile individuare nuove aree P.E.E.P. per favorire la permanenza dei giovani e delle giovani coppie;

- le nuove lottizzazioni devono prevedere ampi spazi a parcheggio, a verde e alla socializzazione degli inquilini.

I SERVIZI SOCIALI

I servizi sociali assorbono una parte importante del bilancio comunale.
E' pertanto necessario rielaborare la mappatura dei bisogni per poter poi dare risposte più efficienti, efficaci e celeri ai cittadini, puntando sul miglioramento della qualità degli interventi.
In tal senso intendiamo privilegiare nei nostri interventi le seguenti categorie: donne sole con figli a carico, anziani in difficoltà, portatori di handicap e bambini, tutelando in primis i cittadini italiani residenti a Reggio Emilia.
Una particolare attenzione deve essere rivolta alla lotta allo sfruttamento dei minori, una piaga da debellare con fermezza.
E’ necessario, inoltre, predisporre un organismo di controllo sulla congruità dei servizi per evitare duplicazioni di interventi, iniquità e sprechi di denaro pubblico.

LA SUSSIDIARIETA'

La sussidiarietà è un principio "funzionale" che permette, in un determinato momento storico, di individuare la ripartizione delle competenze più appropriate tra soggetti istituzionali e soggetti non istituzionali in vista di un obiettivo condiviso.
La sussidiarietà scavalca il concetto di "pubblico uguale a statale" per promuovere l'idea di ciò che favorisce il bene comune è "pubblico".
Il nostro programma ha in massima considerazione l'idea di libertà, l'idea di libere associazioni sociali, l'idea che prima dello stato ci sono le persone, la famiglia e tutti i corpi sociali intermedi.
La sussidiarietà trova un'applicazione speciale in tutte quelle materie che vedono l'esigenza di significative esperienze nella società civile, spesso nel settore no-profit.

GLI ANZIANI

Le conseguenze dell'invecchiamento della popolazione hanno una forte ricaduta sulla strutturazione dei servizi sociali, risulta quindi necessario e urgente incrementare l'attenzione alle esigenze della cittadinanza anziana in termini di assistenza e di supporto specifico, ma anche in materia di attività ricreative e iniziative mirate di tipo culturale e sociale.
In quest'ottica gli ambiti di maggiore impegno risultano:

- incrementare le iniziative tesa alla valorizzazione della persona anziana nel proprio contesto familiare e nel tessuto sociale come soggetto rilevante per la società (spazi dedicati all'interno dei vari quartieri, collaborazione con le circoscrizioni per iniziative di tipo culturale e sociale, ecc.);
- implementazione e qualificazione dei servizi dei centri diurni per anziani, anche parzialmente non autosufficienti;
- la sempre maggiore promozione, in collaborazione con le ASL, di un'assistenza domiciliare integrata come insieme combinato delle prestazioni socio-assistenziali e sanitarie erogate a domicilio a favore di anziani parzialmente autosufficienti o non autosufficienti, a sostegno dell'impegno del nucleo familiare;
- la creazione di uno sportello dedicato alla popolazione "over 65", punto di riferimento per tutto ciò che riguarda le risposte alle necessità delle persone anziane, si definisce un soggetto "on the road" che non vuole indirizzarsi al solo disagio,ma diventa un modo nuovo di approcciare e promuovere la longevità e il benessere dei reggiani attraverso tutti gli strumenti messi a disposizione dal Comune.

LE PERSONE DIVERSAMENTE ABILI

I disabili sono cittadini ancora oggi troppo spesso dimenticati: troppi marciapiedi ancora di misure impraticabili da una carrozzella perchè troppo stretti, molti dei nostri monumenti inaccessibili ed un servizio di strasporto pubblico molto carente in tema di mobilità delle persone disabili.
In particolare vanno differenziate progettualità e sostegni, soprattutto nei confronti dei soggetti disabili in stato di gravità.
L'obbiettivo principale è migliorare la qualità di vita di tutti tanto da poter favorire le loro possibilità di vita indipendente e di piena partecipazione a tutte le iniziative.

Alcune delle nostre indicazioni principali sono:
- procedere con l'abbattimento delle barriere architettoniche a partire dalle strutture pubbliche;

- miglioramento delle strutture diurne di accoglienza e un'attenzione specifica alle case di accoglienza per minori e adulti; vanno sostenute le strutture a favore dei diversamente abili, cercando di puntare sulla qualità del servizio e dell'aiuto concreto.
L'intento,infatti, sarà quello di garantire alla famiglia una serie di supporti affinchè la stessa sia consapevole dei propri diritti e dei propri doveri, conoscendo nel dettaglio i servizi che l'amministrazione comunale potrà mettere a loro disposizione (fondamentale,pertanto,sarà una dettagliata campagna d'informazione).

- finanziamento di progetti, a vario livello , mirati alla formazione e all'integrazione dei soggetti disabili, nell'ottica dello sviluppo di ogni potenzialità per la vita indipendente con specifico riferimento ad appartamenti di edilizia pubblica accessibile e con implementazione di progetti di demotica per persone in stato di gravità.

- Va valutata una presa in esame delle esigenze di parcheggi per disabili residenti nel Comune ed è auspicabile promuovere la stampa di uno stradario per i detentori di permesso, che indichi la dislocazione dei parcheggi soprattutto nel centro storico. Va inoltre attivato un controllo a tappeto dei permessi contraffatti o detenuti indebitamente.

GLI ASILI NIDO E I SERVIZI PER L'INFANZIA

Gli asili nido e, più in generale, i servizi per l'infanzia sono strumenti oggi più che mai, indispensabili per conciliare le esigenze familiari e occupazionali dei genitori lavoratori.
L'amministrazione di Reggio Emilia deve pertanto continuare ad investire per questo aspetto nevralgico delle politiche sociali.
Oltre al sostegno alla rete pubblica dei nidi cittadini, riteniamo fondamentale finanziare interventi di accoglienza di minori, in età prescolare, attraverso forme flessibili e dislocate in maniera capillare sul territorio, con il massimo coinvolgimento delle forme associazionistiche e cooperativistiche, nonchè in collaborazione con il mondo imprenditoriale:
- istituzione di nidi-famiglia e ogni altra forma che ampli l'offerta degli asili-nido;
- perseguire il contenimento delle rette e favorire le famiglie reggiane e italiane negli accessi;
- stipula di convenzioni con il tessuto imprenditoriale reggiano per l'organizzazione di nidi aziendali e interaziendali a favore dei figli dei lavoratori ma aperti al territorio alle reali esigenze delle famiglie.

I MINORI

La tutela dei minori e del loro equilibrato sviluppo rappresenta uno dei punti programmatici prioritari, in quanto i bambini rappresentano il futuro della nostra città.
- E' opportuno strutturare una proposta di spazi per adolescenti, con attività di tipo culturale (corsi di informatica, musica, recitazione, danza, lingua e cultura prima di tutto quella locale) e ricreative, anche attraverso la riscoperta di attività artigianali che fanno parte della nostra tradizione.
- Va incrementata la proposta di servizi vacanza per minori, vanno incentivate e valorizzate le esperienze educative, ludiche e culturali, approfondendo le tradizioni, i valori artistici e culturali del territorio.
- Riteniamo di sviluppare programmi di sensibilizzazione, di informazione e prevenzione per contrastare i fenomeni di violenza, bullismo e pedofilia.

GLI EXTRACOMUNITARI

La nuova filosofia politica è naturalmente quella di privilegiare i cittadini italiani residenti a Reggio Emilia, ma ciò non significa ghettizzazione a priori per gli stranieri.
Scrive Magdi Allam: "I modelli di convivenza sociale in Europa sono falliti non perchè non si sia permesso ai musulmani di affermare la propria identità, ma perchè non è stato richiesto loro di rispettare le regole e di condividere i valori che sono alla base della comune identità. Il difetto è nel fatto che l'Europa ha una cultura dei diritti ma non dei doveri e si è limitata a elargire a piene mani i diritti senza esigere in cambio l'ottemperanza dei doveri".
E' questo l'obbiettivo che intendiamo raggiungere, anche attraverso il costante controllo di quei centri di aggregazione -come parchi pubblici, laboratori di kebab e phone center- che possono essere considerati a rischio e che creano quell'alone di negatività nell'opinione pubblica che poi reca danno, in primis, proprio a quegli extracomunitari regolari che invece hanno accettato un'integrazione totale (e quindi anche la consapevolezza che ci sono dei doveri) sul territorio italiano e reggiano in particolare.
Inoltre è necessario individuare e confiscare gli appartamenti ceduti in affitto ove si riscontrino irregolari situazioni di subaffitto, presenza di clandestini e/o casi di sovraffollamento.

LE SCUOLE

Per far fronte alla varie problematiche emerse in questi anni e per dare risposte concrete alle famiglie è necessario:
- istituzione di borse di studio per le famiglie indigenti e per le famiglie numerose;
- prevedere un piano di incremento delle manutenzioni straordinarie e messa a norma di tutte le scuole comunali con particolare attenzione agli stabili ove si riscontri la presenza di eternit;
- devono essere tutelate le scuole paritarie per garantirne l'accessibilità a tutte le famiglie; l'intento è quello di lasciare ai genitori la LIBERTA' di scegliere tra scuole pubbliche e paritarie -siano esse religiose o laiche- sulla base delle attività didattiche che riterranno più adatte per i loro figli. Per noi,infatti, gli istituti scolastici alternativi al pubblico non sono da considerare scelte residuali, ma nuove opportunità da cogliere;
- deve essere data continuità al progetto "bicibus".

LE POLITICHE GIOVANILI

Devono essere attuati due interventi progettuali nell'ambito giovanile: uno per i giovani in situazione di agio, cioè di non disagio, uno per i giovani in situazione di disagio, al fine di non far prevalere l'attenzione solo su una tipologia di giovani;
- è necessario favorire la permanenza dei giovani reggiani in città, attraverso servizi rivolti a loro (mezzi pubblici nelle ore notturne, estensione del progetto taxi amico per tutte le chiamate notturne, centri giovanili ecc..) e iniziative musicali, ricreative, sportive ecc. di grande partecipazione, anche nelle ore notturne, evitando così le pericolose "migrazioni stradali" notturne verso altre città o paesi; una particolare attenzione deve essere rivolta alle manifestazioni tipiche e tradizionali della nostra città per non far dimenticare ai giovani l'importanza di certe tradizioni; lo stesso progetto deve favorire l'occupazione giovanile, prevedere contributi per manifestazioni, feste, iniziative culturali realizzate dai giovani per i giovani soprattutto nelle periferie, favorire le giovani coppie che cercano casa in città; il progetto deve essere condiviso anche con l'università, cercando di realizzare progetti comuni;
- Un "Progetto S.O.S. Giovani" che vada ad affrontare le varie problematiche di disagio giovanile (tossicodipendenza, alcoolismo, abbandono scolastico, bullismo ecc.) in maniera decisa e concreta, con l'apporto progettuale e operativo di strutture specializzate.
- creazione di uno sportello "Giovane Impresa": dove professionisti, ordini professionali, associazioni di categoria in collaborazione e convenzione con il Comune, diano gratuitamente supporto a chi si affaccia al mondo del lavoro, aiutandolo nell'apertura di uno studio, anzichè nell'avviamento di un'impresa, per i costi iniziali di inizio attività (consulenze legali, contabili ecc.), dando allo stesso tempo il segnale di una forte presenza della pubblica amministrazione locale al fianco di giovani intraprendenti che vogliono costruire la Reggio del domani.
-lotta contro ogni tipo di dipendenza:la nostra aggregazione politica rigetta l'uso di ogni tipo di droga. Non è istituzionalizzando la droga e inglobandola nella logica del quotidiano che la si sconfigge, ma si tratta invece di ostacolarne con ogni mezzo la sua diffusione e sostenere coloro che la contrastano come le forze dell'ordine, i S.E.R.T. e le comunità di recupero.
In quest'ottica intendiamo:
- incentrare le strategie di lotta alla tossicodipendenza sui quattro livelli fondamentali:
prevenzione, informazione sui rischi, cura e riabilitazione, con particolare riguardo alle comunità terapeutiche;
- strutturare interventi di sostegno per le famiglie ove sia presente un soggetto dipendente da sostanze stupefacenti;
- promuovere campagne di informazione basate sull'incentivazione di riferimenti culturali e sociali di rifiuto delle dipendenze in generale(farmaci,alcool,droghe classiche e "nuove droghe"), orientate a diffondere tra i giovani comportamenti responsabili, autodeterminati e coscienti dei rischi connessi;
- programmare azioni d'intervento che siano orientate a tutelare, in particolare, le fasce sociali a più elevato rischio di dipendenza dalle sostanze stupefacenti;
- incentivare l'assunzione da parte di ciascuno di concreti comportamenti sociali di mutuo aiuto, diretti a promuovere stati di "sobrietà e libertà" da sostanze psicoattive;
- favorire la possibilità di scelta di tutte le opzioni terapeutiche disponibili e contemporaneamente incoraggiare, tramite una corretta informazione, scelte consapevoli e responsabili volte al recupero globale della persona;
- favorire il coordinamento con le forze dell'ordine in tutte le attività tese al controllo ed al contrasto dello spaccio e del riciclaggio del denaro derivante dal mercato illegale delle droghe;
- strutturare programmi specifici di prevenzione in collaborazione con le istituzioni scolastiche.

LO SPORT

E’ indispensabile affermare in modo concreto il ruolo fondamentale dello sport in ogni sua disciplina e forma (agonistico, dilettantistico e amatoriale), sia sotto l'aspetto fisico che sotto l'aspetto della prevenzione del disagio sociale, nonché dell’integrazione.
Devono essere aiutate anche discipline nuove e la conseguente creazione di nuovi impianti sportivi.
Queste le azioni concrete:
- promuovere la pratica sportiva all'interno delle scuole di ogni ordine e grado, con particolare attenzione agli sport minori e/o nuovi;
-aumentare i contributi alle società sportive;
-aumentare le risorse per la manutenzione degli impianti sportivi;
-costruzione di nuovi impianti per l'atletica leggera (anche indoor) e per lo sport dilettantistico e di base;
-predisposizione nelle zone industriali e nelle nuove lottizzazioni spazi sicuri per le discipline popolari;
-costruzione del nuovo palazzetto dello sport e ristrutturazione della piscina di via Melato;
-completamento dei lavori di messa in sicurezza dello stadio Giglio (settore distinti).

LA CULTURA E LO SPETTACOLO

Per noi, il primo obbiettivo è la creazione di "nuove centralità" nella città, la diffusione e l'intensificazione cioè dell'offerta culturale cittadina sviluppata su tutto il nostro territorio, qualificando anche dimensionalmente il fenomeno; si tratta in sostanza di coinvolgere progressivamente l'intero tessuto urbano (non solo l'area entro le mura), anche nei suoi aspetti ritenuti minori, includendoli nei percorsi culturali, al fine di ottimizzare la gestione economica del sistema cultura.
Quindi diffusione e conoscenza della cultura su tutto il territorio comunale ma nel contempo grande attenzione alla produzione della cultura contemporanea che rappresenta il "valore di lascito" alle generazioni future.
Solo così potremmo garantire un futuro professionale a quei tanti nostri giovani cittadini che ogni anno si diplomano al conservatorio di musica o nei corsi di laurea nel settore artistico e musicale. E' infatti fondamentale che si creino le condizioni per favorire l’integrazione e la permanenza nel tessuto sociale ed economico cittadino dei talenti creativi per contribuire alla crescita culturale ed economica della nostra città.
Solo così potrà nascere un vero sistema culturale reggiano,capace di percorrere la strada già intrapresa con successo da alcune città europee simili,per dimensioni,alla nostra e fare di Reggio Emilia un'area metropolitana ad alto valore aggiunto in un progetto che coniughi cultura e impresa in una dinamica che possa soddisfare le esigenze rispettive e creare valore aggiunto attraverso la contaminazione positiva tra questi due ambiti.
Perchè noi crediamo che lo sviluppo economico di un territorio non sia guidato solo dalle imprese, ma si realizzi soprattutto laddove vi siano le condizioni per la costruzione di nuove forme di coesione sociale legate dalla conoscenza e valorizzazione delle espressioni culturali.

Reggio per molti anni è stata un’autentica capitale culturale. Le produzioni liriche del Valli, al pari delle sue stagioni concertistiche e di balletto, hanno portato il nome di Reggio e i suoi valori oltre i confini regionali e nazionali.
La reggianità e l’orgoglio sereno di appartenere ad una comunità coesa e saldata dalla fede in valori antichi e moderni trovavano espressione compiuta in una politica culturale originale e appassionata. La tradizione del melodramma, così intimamente legata al dna della nostra gente, si fondeva con le ricerche della contemporaneità più estrema, che a sua volta si univa armoniosamente ai colori, suoni e atmosfere di quel Settecento che ha arricchito la nostra terra di capolavori immortali. Reggio era un laboratorio culturale attivissimo, amato e seguito dal pubblico, vivace in ogni sua espressione.
Di quegli anni indimenticabili, grazie alla politica scellerata degli ultimi due decenni, rimangono solo macerie.
I teatri sono diventati una macchinosa struttura dipendente dai capricci e dalle volontà di un ristretto clan di sedicenti addetti ai lavori, con esempi di nepotismo e conflitti d’interesse tanto scandalosi quanto evidenti, con una proposta che gradualmente ha disaffezionato e messo in fuga gran parte del suo storico pubblico. La fondazione I Teatri è nata e cresciuta orfana di qualunque prova di fiducia da parte dell’imprenditoria locale, che ha preferito investire nelle vicine Parma e Modena, punendo la scandalosa “politica degli eventi” messa in essere dall’attuale dirigenza. Anche sul piano delle arti visive si è ceduto alla logica dell’”evento”: Fotografia Europea ha assorbito la pressoché totalità delle risorse destinate alle arti visive, concentrate in una sola settimana che non lascia né memoria né desta significativo interesse oltre i confini della provincia.
Il Rinascimento culturale di Reggio deve passare attraverso un graduale ma inesorabile recupero dei propri valori e delle proprie tradizioni, attraverso professionisti capaci e appassionati, lontani dalla concettosa demagogia che ha generato i guasti di cui sopra.
Musica, pittura, scultura, fotografia, danza, teatro, cinema e quant’altro devono riavvicinare la città ai suoi luoghi ed alle sue tradizioni. Le arti reggiane e i loro artisti, la loro storia, al pari dei sapori e dei colori del suo territorio, devono tornare ad essere punti di riferimento orgogliosamente difesi e ribaditi affinché si ritorni a vivere la reggianità come un punto d’orgoglio e di riferimento per noi e per le generazioni a venire.

LA NUOVA REGGIO DEL FUTURO

Dopo gli anni della crescita quantitativa non sono giunti quelli della qualità, ma si è proceduto navigando a vista, tanto che, l’assenza più rilevante, in questi 5 anni, è la cornice entro la quale configurare la Reggio futura, una città che non può permettersi una classe politica inadeguata ed in ambito regionale non può continuare ad essere un nano politico.
Se la Cabina di Regìa non poteva surrogare il ruolo proprio delle sedi politiche doveva però fungere da grande tavolo di confronto e concertazione: vari motivi ne hanno impedito un proficuo sviluppo ma non ci si può fermare, bisogna andare oltre e ricostruire con la città una sinergia positiva per il territorio.

Abbiamo l’esigenza di rafforzare il ruolo politico di Reggio nell’ambito dell’Emilia occidentale: se vogliamo reggere la competizione come territorio vasto dobbiamo divenire protagonisti, nel pieno rispetto di ogni autonomia, di una vera integrazione e razionalizzazione su area vasta dei processi in atto nei servizi pubblici, nella formazione, nelle infrastrutturazioni, pena decadere nell’anonimato.
Le vicende legate al progetto dell’Alta velocità ferroviaria dove Reggio con Bologna doveva essere l’unica città emiliana ad avere la stazione ed ora è l’unica ancora senza, ad Enìa sposata a forza con Iride per motivi più politici che indistriali, alla Società aeroporto in chiusura per lasciare il campo alle trasformazioni edilizie sulle ex Reggiane, alla Fiera schiacciata tra Parma e Bologna, hanno evidenziato la schizofrenia che regna all’interno della coalizione di centrosinistra anche a causa delle pretese ideologiche della sinistra più radicale.

Il progetto di Bologna capitale lanciata dal Presidente della Regione Vasco Errani dimostra il cortocircuito progettuale del centrosinistra emiliano, incapace di una visione che vada al di là dei confini regionali: se si crede nel policentrismo e nell’integrazione dei territori bisogna superare la moltiplicazione di enti e consigli di amministrazione ma trovare il giusto equilibrio nella valorizzazione delle peculiarità territoriali.

Il nostro orizzonte deve quindi essere aperto ad una più proficua integrazione anche con il sistema mediopadano veneto e lombardo.

Negli ultimi 5 anni l’urbanistica non ha vissuto una nuova stagione urbanistica ma ha proseguito la vecchia strada, anche il Psc adottato non ha cambiato “rotta”, anzi la sua adozione è stata vissuta come un’atto d’imperio contro tutto e tutti.
Nelle ultime righe dell’ultima pagina della relazione illustrativa, si è persino concesso mano libera, con il successivo piano operativo, per negoziare la trasformazione di ulteriori aree agricole con la scusa di realizzare nuove attrezzature e spazi collettivi.
Il Psc non intraprende la strada della qualità, ma prosegue una politica di espansione ben più alta di quella dichiarata, sotto il profilo demografico ed edilizio, pur conoscendo i limiti nella capacità di replicare nel futuro l’attuale modello della nostra economia, pur sapendo che alimentare l’immigrazione a bassa qualificazione significa fare decrescere il gettito fiscale pro-capite, mettere in crisi il rapporto fra entrate comunali e livello qualitativo e quantitativo del welfare ed in ultima analisi acuire il conflitto sociale.

Reggio non ha bisogno di allargarsi ancora e non ha bisogno di nuovi immigrati, per questo si rende necessario limitare le successive fasi di approvazione e stesura del Poc alle previsioni contenute nel residuo del Prg vigente corrette in quelle situazioni “distorsive” che hanno causato la cementificazione esagerata vissuta in questi anni.
Molta attenzione va riposta nel contenimento del consumo di territorio agricolo e nel recupero delle aree produttive dismesse nonché nelle attività produttive in congruamente ospitate in quartieri residenziali per le quali va pianificata la delocalizzazione.
Particolare attenzione va riposta nella delicata area ex Reggiane e nella sua trasformazione a polo formativo che sia da volano alla riqualificazione dei quartieri S. Croce esterna e stazione.

Altro fattore critico da limitare è la prolificazione di nuove superfici commerciali: al primo posto si deve puntare alla riqualificazione funzionale del centro storico e della periferia consolidata.

Infine si deve puntare con decisione nella cura del paesaggio e nell’offerta di nuovi polmoni verdi intorno alla città.

Il sistema della mobilità deve essere ripensato e deve superare l’attuale inefficace PUM, poiché quella della mobilità e del traffico era e resta una delle emergenze irrisolte della nostra città.

Oggi a Reggio Emilia la politica dell’Amministrazione comunale ha reso il traffico insopportabile: in certi orari gli spostamenti sono sempre più lenti, non considerando che non tutti possono utilizzare la bicicletta.
Inoltre a bilancio è programmato l’incasso di multe per un valore di 7,5 milioni di euro (più del doppio rispetto al 2003), mentre Act introita circa 2,5 milioni di euro dai sempre più numerosi parcheggi a pagamento.

Domani noi vogliamo un Comune che non vessa i cittadini, ma li aiuta a muoversi meglio con una rete viabilistica integrata sicura ed efficiente.

10 AZIONI PER MUOVERSI MEGLIO
aumentare la presenza della Polizia Municipale sul territorio per migliorare la sicurezza e non solo per fare le multe;
abolire i cosiddetti “blocchi del traffico” che si sono dimostrati inutili per risolvere il problema dell’inquinamento e penalizzano solamente i più deboli;
fermare il restringimento delle strade e la realizzazione di dossi fuori misura ed evitare la costruzione di nuove costose piste ciclabili e rotonde laddove non servono;
raddoppiare gli stanziamenti per la manutenzione e la cura (buche, cordoli, segnaletica…) di strade e piste ciclopedonali;
ristrutturare la circonvallazione inserendo il senso unico di marcia nell’onda verde e nuovi parcheggi al posto dell’onda rossa;
liberare le strade del centro storico costruendo i parcheggi sotterranei per i residenti,operatori e utenti;
potenziare la rete dei minibus che attraversano il centro città realizzando i parcheggi scambiatori nella zona sud;
risolvere i principali nodi di congestionamento del traffico (via Aeronautica-Partigiano, via Cecati, via Makallè, rotonda Orologio);
potenziamento via Inghilterra e collegamento tra le tangenziali nord e sud-est, realizzazione della tangenziale di Fogliano e studio per collegare la tangenziale di Canali con la prevista variante alla SS.63 in località Forche di Puianello, iniziare il percorso realizzativo della via Emilia bis verificando la congruità della variante a sud di Bagno;
aumentare gli investimenti rivolti al trasporto pubblico locale.

SICUREZZA

Anche quello della sicurezza era e resta una delle emergenze irrisolte della nostra città.

Oggi a Reggio Emilia l’Amministrazione comunale ha ritienuto che il problema dell’insicurezza sia una falsa percezione, magari esagerata dai mass media: i sempre più frequenti fatti di cronaca nera che hanno come scenario la nostra città dimostra purtroppo che non sono “tutte balle”!

Oggi l’Amministrazione comunale intende il ruolo della Polizia locale solo come uno strumento per “fare cassa” attraverso le multe e ha trasformato gli Agenti della Polizia locale in spettatori passivi di quanto accade costringendoli, di fatto, a non avere un ruolo attivo nel contrasto alla criminalità e nella tutela dei cittadini

Oggi Reggio è la prima città in Emilia Romagna per presenza di immigrati regolari ed è la quarta Italia per la presenza di immigrati clandestini.
Negli ultimi cinque anni la popolazione è aumentata di oltre 13mila abitanti, praticamente tutti stranieri ed il nuovo piano urbanistico è basato ancora sull’immigrazione.

Oggi a Reggio esistono circa 26 campi nomadi dove l’illegalità la fa da padrona e non solo si continua a tollerare la presenza di quelli abusivi ma l’Amministrazione comunale ne vuole creare dei nuovi!

Oggi a Reggio Emilia la criminalità organizzata si è profondamente inserita nel nostro tessuto sociale ed oltre a quella italiana si è aggiunta quella portata dall’immigrazione.

Oggi a Reggio esistono alcuni quartieri che si sono trasformati in veri e propri ghetti, il centro storico sotto sera diventa un pericoloso deserto e persino il parcheggio dell’ospedale o di un centro commerciale è un luogo dove si possono subire molestie.

Domani noi vogliamo invertire l’attuale tendenza di passività e tolleranza verso i delinquenti introducendo con una ferma volontà politica nel combattere tutte le forme di criminalità al fine di riportare la legalità nei quartieri e nelle frazioni e rendere più tranquilla e serena la vita dei cittadini.

Ogni quartiere della città sarà dotato di uno specifico nucleo di Agenti della Polizia Municipale che sarà direttamente responsabile della proprio territorio ed al quale ogni cittadino reggiano potrà rivolgersi per chiederne l’intervento.

Vogliamo migliorare il coordinamento tra varie forze di Polizia ed in particolare sarà cambiato e valorizzato il ruolo della Polizia Municipale facendola diventare uno strumento attivo per l’impiego nelle attività di controllo e presidio del territorio con la possibilità di implementarne l’organico con la collaborazione con i cittadini anche attraverso il volontariato.

Sarà potenziato il controllo del territorio con tutti gli strumenti resi disponibili dalle nuove norme sulla sicurezza: ordinanze, controlli capillari delle residenze, delle nuove attività economiche e degli appalti, per scoraggiare chi pensa di fare a Reggio ciò che vuole.

Sarà chiuso il campo nomadi di via Gramsci come tutti quelli abusivi così come anche la moschea di via Gioia.

Vogliamo infine sottoscrivere con il Ministro dell’Interno il patto per la sicurezza per portare più risorse e uomini a disposizione della città.

DECENTRAMENTO

Il nostro intendimento è quello di rendere effettiva e reale la partecipazione ed il coinvolgimento dei cittadini alla vita dei quartieri e delle Ville, inoltre si rende indispensabile una vera attuazione delle deleghe previste nel Regolamento delle Circoscrizioni attribuendo potere di decisione e spesa sulle stesse.

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Premessa fondamentale è che il Comune è al servizio dei cittadini, non il contrario.
La P.A. deve essere rapida e dare risposte precise e complete in tempi brevi, evitando inutili perdite di tempo ai cittadini; tutto questo può essere realizzato attraverso la razionalizzazione degli uffici e delle competenze e la loro completa informatizzazione.
Devono essere chiare le competenze dei settori, degli uffici e dei singoli dipendenti che devono essere valorizzati e responsabilizzati ulteriormente.
Gli uffici devono essere il più possibile accessibili da casa, attraverso il telefono ed internet.
Dev’essere ridotta drasticamente la voce “consulenze esterne” spesso copertura di possibili “clientele”, impiegando al meglio le numerose risorse interne.
E’ nostra intenzione istituire dei veri e propri “sportelli del cittadino” decentrati.

SOCIETA’ PARTECIPATE

E’ necessario un maggior controllo sulle “mission” delle società partecipate, dell’effettiva utilità di molte partecipazioni, del necessario rilancio di alcune di queste (Aeroporto e Fiere) e sulla loro gestione con un significativo contenimento delle spese e dei costi del personale attraverso una più razionalizzata organizzazione del lavoro e la massima trasparenza.
Le società e gli enti partecipati dovranno essere competitivi sul mercato con la salvaguardia delle finalità pubbliche e degli interessi locali.
Le nostre prioritarie attenzioni saranno rivolte a:
Enia – verificare le nuove strategie aggregative ed industriali ponendo al centro l’interesse del nostro territorio e delle esigenze dei cittadini/utenti.
Il nostro impegno è volto alla salvaguardia della pubblicità del bene acqua e di una gestione integrata dei rifiuti che raggiunga gli obiettivi europei nella raccolta differenziata attivando l’intera filiera del riuso e tratti le quote residuali con le migliori tecnologie e nel massimo rispetto dell’ambiente e dell’agricoltura.
Si rende necessario un piano strutturale di potenziamento del sistema fognario contrastando gli scarichi diretti nei canali di bonifica.
Un impegno fondamentale va rivolto nel contenimento delle tariffe.
Aeroporto – non abbandonare la società ma rilanciarne l’attività attraverso il coinvolgimento dei privati nelle attività di aviazione generale in un sistema aeroportuale interregionale.
Fiere – valorizzare le nostre Fiere in una politica di rete padana e impegnarsi nelle attività di Expo 2015.
Si rende necessario valutare la congruità dell’area che ospita attualmente la fiera per programmare una nuova sede che ospiti eventualmente anche il mercato ortofrutticolo ed il Cap.
FCR – proseguire la proficua attività valutando al contempo la possibilità di cedere in tutto o in parte la rete di vendita coinvolgendo primariamente gli attuali operatori.



Rèz/Reggio Emilia, 7 maggio 2009.



Angelo Alessandri

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