mercoledì 27 luglio 2011

FCR, Spadoni corresponsabile del sacco di Reggio

La strampalata fantasia dell’Assessore ai “progetti fallimentari” Uberto Spadoni arriva al punto da capovolgere tutti i fatti da egli ricordati.
Ma tantè l’odio, anche quello politico, rende ciechi: lo lasciamo quindi nel suo brodo di “cultura”. Politicamente raglio d’asino non sale al cielo.

Chi tenta di arrampicarsi sugli specchi in questo modo denota tutta la difficoltà di giustificare una operazione sbagliata, spregiudicata e irresponsabile per chi la propone e chi l’avalla in Consiglio comunale.

La città lasciata in queste mani è destinata al fallimento e la depatrimonializzazione del Comune è li a testimoniarlo.

Il parere dell’Avv. Pagliari infatti, su incarico di FCR è inequivocabile: con lo statuto attuale FCR “codeste farmacie” (non la holding…) “non possono realizzare un investimento azionario come operazione a sé stante”.

Ma con una modifica statutaria le farmacie potrebbero realizzarlo?
“La risposta è negativa” dice l’Avv. Pagliari “la ratio istitutiva, la natura giuridica e la disciplina delle aziende speciali portano ad escludere la possibilità per queste ultime di operare investimenti di questa natura per di più caratterizzati dall’aleatorietà propria degli investimenti azionari” quindi ciò che resta incontrovertibile è che “in ogni caso dovrebbe essere dimostrata con ampia ed analitica motivazione” (di cui non si ha notizia…) “la funzionalizzazione dell’investimento finanziario alla realizzazione di uno degli scopi statutari”.

Se aggiungiamo che l’operazione è dichiaratamente imposta a FCR per consentire al Comune di aggirare il patto di stabilità interno il dado è tratto: Spadoni si astenga quindi dal fare politicamente il furbetto.

L’aleatorietà ed i risultati economici prospettati per altro sono privi di rilevanza, se si pensa che il titolo Iren ha perso solo negli ultimi sei mesi il 10,63%.

Aggiungiamo la privatizzazione del magazzino e non dimentichiamo la perdita di un milione nel bilancio dell’Azienda e politicamente si prefigura il delitto perfetto su di una eredità centenaria, qual è FCR che è tutta in capo ai cattocomunisti che verranno ricordati come gli assassini dell’idea prampoliniana.

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