giovedì 5 gennaio 2012

40 FAMIGLIE DI LAVORATORI DELLE REGGIANE DIMENTICATE DA MONTI (SOTTO LO SGUARDO BENEVOLO DI BERSANI).


Si ricorderà che TEREX società americana, a Luglio 2009 ha comprato le Fantuzzi-Reggiane, un gruppo di aziende situate a Reggio, Lentigione, Monfalcone, Germania e Cina.

Questo gruppo già di proprietà dell'industriale locale Luciano Fantuzzi, era tra i principali fornitori al mondo di macchinari e gru portuali.
Tra queste aziende un ruolo strategico veniva svolto dalle Reggiane, storica azienda metalmeccanica di Reggio Emilia.

Dopo una lunga trattativa, il 4 Maggio 2010, la TEREX ed i sindacati raggiungevano un accordo per gestire la fuoriuscita di circa 150 lavoratori in esubero negli stabilimenti di Reggio e Lentigione, che occupavano circa 400 dipendenti.

Tra questi lavoratori circa 80 erano ultracinquantenni e potevano essere ACCOMPAGNATI ALLA PENSIONE.
Al fine di attutire le conseguenze sul piano sociale di questi esuberi, l'accordo siglato  prevedeva per loro un incentivo all'esodo ed il ricorso AGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI DI LUNGO PERIODO, cioè fino ad un massimo di 36 mesi di cassa integrazione staordinaria a zero ore, più 36 mesi di Mobilità, in modo da far raggiungere i 40 anni di anzianità a tutti questi lavoratori.
L'accordo fu siglato il 4 maggio del 2010 e ratificato in Regione Emilia Romagna il 7 maggio 2010.

A fine 2011, il governo Monti, con la sua manovra ha dato il colpo di grazia, a questi lavoratori, abolendo immediatamente da Gennaio 2012, i 40 annii di anzianità e fissando una età minima per poter andare in pensione.
Quindi tutti quei lavoratori, tuttora in cassa integrazione straordinaria, che avrebbero raggiunto, con il loro accordo, la pensione nel 2014, 2015 o 2016, con 40 anni di anzianità contributiva ed una età anagrafica di circa 60 anni, ora sono di fatto senza lavoro e, dal prossimo maggio 2015, senza ammortizzatori e senza una pensione perchè quell'anno, sarà necessaria un'età di almeno 66 anni.

Nel presidio di protesta organizzato dalla Lega Nord per l’arrivo di Monti nella nostra città, saranno al nostro fianco anche lavoratori delle ex Reggiane che protestano per questa truffa perpetrata dal Governo attuale in loro danno.

Sorge spontanea una domanda: è corretto che uno Stato prima dia gli strumenti ai lavoratori, alle imprese ed alle famiglie per affrontare un momento di crisi, e poi cambi le regole improvvisamente, lasciando “alla guazza” le famiglie dei lavoratori.

Stiamo parlando di persone di oltre 50 anni di età, e che ad oggi sono già di fatto fuori dal mondo del lavoro, con limitate (o peggio nulle) possibilità di rientrarvi.

È giusto che nella sua visita ufficiale, Monti si renda conto di persona dei danni che la sua politica e le sue manovre stanno facendo alla gente, mettendo in mutande decine di famiglie italiane.

A tutti questi lavoratori vanno garantiti i termini previsti negli accordi sottoscritti e quindi mantenute le vecchie disposizioni per il raggiungimento della pensione, questo è l’impegno che la Lega Nord e l’On. Alessandri, che incontrerà questi lavoratori, intende portare nelle Istituzioni già in occasione dell’arrivo del decreto “mille proroghe”.

2 commenti:

  1. caro matteo
    siamo tutti umani e non ritengo sia giusto togliere i diritti acquisiti a nessuno.
    gli autonomi di cui io faccio parte, e non perchè io ne faccio parte,stanno vivendo nella miseria essendo ormai rimasti senza nulla perchè la loro dignità li ha ridotti a rimanere senza risparmi: di questi se ne fregano tutti,allora secondo te chi mai può essere solidale con gli ex dipendenti delle reggiane se ognuno pensa per sè? la nostra città è divisa e la maggior colpa è dei politici tutti che non hanno saputo e non sanno fare il loro mestiere.
    E' finita l'epoca in cui i contadini andavano a scioperare a favore dei metalmeccanici lasciando le mucche da mungere nelle stalle!!Da allora si è capito che ognuno deve fare da sè perchè la politica cerca sempre e solo, di portare dalla sua parte la fetta maggiore, quella dei dipendenti, senza capire che se non si salvaguarda l'economia locale crolla il sistema. Non si può portare il dipendente alle stelle per dimenticare l'autonomo, così non si va da nessuna parte.

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  2. Nadia il punto è che si cerca di non dimenticarsi di nessuno, almeno per quanto mi riguarda.
    Anche io personalmente faccio parte del mondo degli autonomi, e credo che in questo momento si sia fatto troppo poco per cercare di venire in contro alle partite iva.
    Il punto è che lo Stato non può farsi carico di certi problemi e poi, dall'oggi al domani, lasciare la gente per strada senza un quattrino.
    Il problema è che con queste manovre si salva (forse) il bilancio dello Stato, al cui interno stanno sprechi che gridano vendetta, ma si uccidono i cittadini.
    La "mucca" dalla quale stanno spremendo sudore e fatiche ora non deve essere munta oltremodo, deve mangiare un pochino, questo è quello che la politica di questo governo in particolare non capisce.

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