La gestione di FCR degli
ultimi anni ha dimostrato la miopia della classe dirigente dell’azienda e della
Città, che non hanno saputo programmare e far fronte alle esigenze dei
cittadini e dell’azienda.
Il PD a livello locale, che
da anni affida a FCR importanti servizi “sociali”, non si preoccupa di fornire
all’azienda quantomeno la copertura dei costi sostenuti.
Si ricorda come le
prestazioni socio assistenziali in questi anni hanno subito un sensibile
incremento.
Il Comune “ordina” ma non
paga tutto quello che chiede, ed obbliga FCR a fare i salti mortali per
chiudere il bilancio.
Nonostante le difficoltà
del mercato, il magazzino è ancora quel “ramo di azienda” che germoglia e
produce frutti.
Il tema imprescindibile
diventa il seguente: se dovessimo cedere un ramo di azienda che da solo
rappresenta il 70% del fatturato di FCR, come
andremo a pagare i servizi sociali affidati a FCR???
Prima di pensare alla
cessione del magazzino di FCR, occorre un ripensamento dei servizi sociali che
ad oggi vengono affidati a FCR.
Occorre fare tabula rasa di
quello che è oggi in vigore e ripartire da capo: organizzazione, tipologia di
servizi, criteri di accesso, standard qualitativi.
Un’operazione che permetta
da un lato di contenere e ottimizzare i costi del servizio, e dall’altro che
permetta di creare le basi per fornire un servizio di eccellenza.
Occorre in prima battuta
che il Comune vagli con attenzione quelle che sono le possibili alternative
percorribili, e poi proceda tenendo ben in mente una scala di priorità.
La priorità dovrebbe essere
la copertura dei servizi sociali della città (siamo d’altronde la città delle
persone no??), e non solo l’abbattimento del debito del Comune.
Questa sinistra ha
dimostrato che il “modello Reggio” non solo non è economicamente sostenibile,
ma anche a livello di servizi non è adeguato.
Solo con una rivoluzione
copernicana si può uscire da questa crisi cronica che porta FCR a chiudere
sistematicamente con il bilancio di esercizio.
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