lunedì 18 marzo 2013

UNIONI CIVILI: UN RICONOSCIMENTO INCIVILE


Anche Reggio Emilia si doterà della possibilità di averre il “matrimonio di serie B”.
Oggi in Consiglio Comunale approda l’istituzione del “regolamento per il riconoscimento delle unioni civili”, che costituisce una prova di dialogo tra il PD ed il Movimento 5 Stelle.

In mancanza di una legge nazionale che disciplini la materia, in questi anni sono numerosi i Comuni che cercano delle rincorse in avanti, che vogliono dar vita ad obrobi giuridici.

Il dato politico è che si vuole creare un “matrimonietto”, che possa riconoscere le unioni anche omosessuali, che possa essere fonte di diritti, ma che non comporti doveri e vincoli troppo stretti. Troppo comodo direi!!

Requisito per il “matrimonietto” è il vincolo affettivo e la comune residenza, nulla più, in cambio si possono avere vantaggi e agevolazioni pubbliche, considerato il fatto che il Comune di Reggio Emilia “tutela e sostiene le unioni civili, al fine di superare situazioni discriminatorie e faorirne l’integrazione nel contesto sociale, culturale ed economico del territorio”.

In un momento di crisi, invece che sostenere ed aiutare la famiglia quale nucleo fondamentale della società, si pensa a creare altre strane forme di riconoscimento.

Viene ammesso il riconoscimento alle coppie omosessuali.
Così anche a Reggio accadranno episodi simili a quelli successi al secondo municipio di Roma, dove una coppia di mamme lesbiche con un figlio chiede ed ottiene l’annullamento dei festeggiamenti della festa del papà.
Aberrazioni che non vorrei mai vedere nella nostra Cità.

Grazie a questo provvedimento a Reggio potremmo avere l’ufficializzazione delle “amanti”, considerata la possibilità per una persona di essere sposato con una e parte di una convivenza civile con un’altra.
Il comico Crozza direbbe “che figata”.

Invece che trovare escamotage per riconoscere tutele a situazioni che non ne sono meritevoli, ritengo che il Comune debba piuttosto occuparsi di famiglia, concentrando le proprie energie al fine di garantire questo istituto.

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