domenica 9 marzo 2014

DIO CI SALVI DALLE QUOTE ROSA

Il Parlamento è alle prese con l'annosa questione della riforma elettorale, un comodo tappeto sotto al quale nascondere lo "sporco" della politica della seconda repubblica. 

In un dibattito prolisso e noioso "la montagna partorì il topolino", un topolino dal nome Italicum.

Una legge elettorale cervellotica e priva di alcun senso, che nasce direttamente dall'accordo extraparlamentare tra Berlusconi e Renzi.

Una legge elettorale iniqua e zoppa, che mantiene una delle criticità che hanno sempre contraddistinto le norme di questo tipo: ovvero indicare il giorno dopo il "vincitore" della competizione elettorale con certezza e senza alchimie di palazzo.

Obiettivo sicuramente non raggiunto da parte di Renzi, che verserà l'Italia in un perenne caos alla ricerca delle alchimie di Palazzo che, facendo la sintesi dei poteri forti sottostanti, manterranno così lo status quo e le loro rendite di posizione.

Una legge elettorale pessima che rischia di essere ulteriormente peggiorata, se possibile, dall'introduzione delle cd. quote rosa.

Fossi una donna mi riterrei indignata ed offesa per le quote rosa, una sorta di riserva indiana destinata non a chi è migliore, ma semplicemente a chi la mattina indossa la gonna al posto dei pantaloni.

Nell'affermare la parità di diritti tra uomo e donna, difficilmente si innesta l'obbligo di inserire uno o l'altro sesso.
A titolo meramente esemplificativo, avrebbe una perfetta legittimazione politica una lista con sole candidate donne per un movimento femminista, così come l'avrebbe una lista con soli candidati uomini per un movimento maschilista.

Per assurdo, e per cercare di scardinare i poteri forti incrostati nella politica romana, perché non introdurre anche "quote reddituali", garantendo diritto di accesso al Parlamento in modo uguale tutte le fasce di reddito.

La realtà dei fatti è che la buona politica è attenta alle istanze del territorio e cerca di dare sempre la risposta più opportuna.

La candidata sindaco per la nostra lista, infatti, è una donna.
L'abbiamo scelta perché persona capace e competente, senza avere l'obbligo di scegliere l'uno o l'altro sesso.

Tornando al discorso iniziale, quella che è in via di approvazione è una legge iniqua e priva di alcun senso, speriamo non la peggiorino ulteriormente con l'introduzione della "riserva rosa", che rappresenterebbe un insulto prima di tutto per le donne.

Nessun commento:

Posta un commento